TEORIA E STORIA DEL RESTAURO
Anno accademico 2016/2017 - 3° annoCrediti: 6
SSD: ICAR/19 - RESTAURO
Organizzazione didattica: 150 ore d'impegno totale, 90 di studio individuale, 60 di lezione frontale
Semestre: 2°
ENGLISH VERSION
Obiettivi formativi
L’obiettivo del corso di Teoria e Storia del Restauro è quello di fornire una conoscenza delle teorie e della prassi di intervento sull’esistente attraverso la storia.
Il corso offre quindi una sintesi sull’evoluzione della disciplina e le principali tendenze del restauro architettonico, con particolare attenzione all’Ottocento e al Novecento, fino all’attualità. In particolare, si esaminano i diversi atteggiamenti secondo i quali ogni presente storico si è rapportato con il proprio passato e i nessi con lo sviluppo della storia dell’architettura, della tecnica, del cantiere di restauro, per giungere a comprendere gli sviluppi contemporanei e le motivazioni attuali della conservazione del patrimonio storico.
Il corso è propedeutico agli insegnamenti di Restauro del quarto anno. Esso mira, pertanto, anche a sollecitare l’acquisizione degli strumenti critici per comprendere e rispettare le testimonianze del passato e per affrontare il progetto di restauro in modo culturalmente e tecnicamente consapevole.
Prerequisiti richiesti
Conoscenze dei fondamenti di storia dell’architettura, delle tecnologie storiche, del comportamento statico degli edifici.
Frequenza lezioni
La frequenza è vivamente consigliata.
Contenuti del corso
1. Il concetto del restauro
L’evoluzione del concetto di monumento in relazione ai sistemi culturali ed alle estetiche.
L’architettura sulle preesistenze ed il restauro: questioni terminologiche e metodologiche.
2. Il restauro prima del restauro.
Atteggiamenti e modalità di intervento sulle preesistenze in età antica e moderna
L’antichità
Manutenzione, akríbeia, reinterpretazione.
Il Tardo antico e il Medioevo
Il reimpiego medievale dei reperti antichi: riuso e spolia.
L’interpretatio christiana.
Il rapporto con le preesistenze fra Rinascimento e Barocco.
Valore ed uso dell’antico nella “maniera” moderna.
L’intervento sulle preesistenze: la “maniera del tempo”, l’orientamento “retrospettivo”.
3. Il secondo Settecento ed il Neoclassicismo
Illuminismo, neoclassicismo e archeologia: le basi per la fondazione disciplinare e il pensiero di J.J. Winckelmann.
Restauri in pittura e scultura: la nascita della figura del restauratore. B. Cavaceppi, P. Edwards.
I primi restauri archeologici: il Colosseo, l’Arco di Tito.
La protezione del patrimonio nazionale: A. Lenoir, A.C. Quatremère de Quincy, A. Canova.
L’inizio della moderna tutela: il chirografo di Pio VII e l’Editto del Cardinale Pacca.
La Sicilia borbonica: i Plani per le antichità, l’organizzazione per la tutela e il restauro ed i primi interventi.
Antologia: A.C. Quatremère de Quincy, voce Restaurare dal Dizionario storico di architettura (1832).
4. Il restauro modernamente inteso.
Dalla codificazione della disciplina alla diffusione europea
La Francia rivoluzionaria fra vandalismo e demolizioni. V. Hugo e C. de Montalembert.
Il periodo “empirico” del restauro.
L. Vitet, P. Mérimée, e la Commissione dei monumenti storici.
L’elaborazione della teoria del restauro stilistico.
E.E. Viollet-le-Duc: l’architetto-restauratore. La formazione, gli interventi, la produzione teorica.
La diffusione del restauro stilistico in Europa.
Antologia: V. Hugo, Guerra ai demolitori! (1832).
E.E. Viollet-le-Duc, voce Restauro dal Dizionario ragionato dell’architettura francese dall’XI al XVI secolo (1865).
5. Le posizioni conservative e le peculiarità del mondo inglese
Restauro e revival in Inghilterra.
Le posizioni degli archeologi e l’opposizione ai restauri.
L’interpretazione etica ed estetica dell’architettura nel pensiero di J. Ruskin.
Conservazione dei monumenti e istanze sociali: W. Morris e la SPAB.
Antologia: J. Ruskin, La lampada della memoria da Le sette lampade dell’architettura (1849).
6. Il restauro stilistico in Italia e la sua “variante oggettiva” nel restauro storico
La riscoperta del Medioevo e i completamenti in stile.
L’interpretazione del monumento fra invenzione e verità storica: A. D’Andrade, A. Rubbiani e L. Beltrami.
7. Le elaborazioni della scuola italiana. La “teoria intermedia” e le posizioni del filologismo
7.1 Il restauro filologico.
C. Boito: l’azione normativa. I principi, le opere, la ricerca dello stile nazionale.
Antologia: Il Voto sul restauro dei monumenti del IV Congresso degli ingegneri ed architetti italiani (1883).
C. Boito, I restauri in architettura da Questioni pratiche di Belle Arti (1893).
7.2 Le posizioni del restauro scientifico
G. Giovannoni e l’apertura alla dimensione urbana. Il pensiero, le opere, l’influenza sul dibattito contemporaneo.
La codificazione del restauro scientifico nella Carta di Atene (1931). Il rapporto con l’architettura moderna e l’urbanistica della città storica.
La Carta del restauro italiana (1931) e le Istruzioni per il restauro dei monumenti (1938).
Antologia: La Carta di Atene (1931).
La Carta del restauro italiana (1931).
Le Istruzioni per il restauro dei monumenti (1938)
G. Giovannoni, voce Restauro - Restauro dei monumenti dall’Enciclopedia Italiana di Scienze Lettere e Arti (1936).
8. La cultura mittel-europea della conservazione
Il panorama europeo fra filologismo ed attardamenti stilistici.
Il culto moderno dei monumenti. A. Riegl e la teoria dei valori.
Antologia: A. Riegl, Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi (1903).
9. Il dopoguerra ed il secondo Novecento.
La crisi del filologismo ed il restauro critico
Il periodo post-bellico e i problemi della ricostruzione.
Le critiche al filologismo e gli sviluppi del restauro critico: A. Pica, R. Pane, R. Bonelli.
La Carta di Venezia del 1964. I documenti internazionali sul restauro come specchio della riflessione teorica.
La teoria di C. Brandi: principi, articolazione ed esiti applicativi nell’attività dell’Istituto centrale del restauro.
Antologia: C. Brandi, voce Restauro - Concetto del restauro dall’Enciclopedia Universale dell’Arte (1963).
R. Bonelli, voce Restauro - Restauro architettonico dall’Enciclopedia Universale dell’Arte (1963).
10. Le articolazioni del dibattito contemporaneo
Le tendenze nella riflessione teorica e nel dibattito attuali: conservazione, manutenzione-ripristino e posizioni critico-conservative.
L’operatività nel restauro e la prassi contemporanea in alcuni esempi significativi.
Testi di riferimento
- CARBONARA, Giovanni, Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti, Napoli, Liguori, 1997, pp. 49-390.
- CASIELLO, Stella (a cura di), La cultura del restauro. Teorie e fondatori, Padova, Marsilio, 2005 (terza edizione ampliata)
- CASIELLO, Stella (a cura di), Verso una storia del restauro. Dall’età classica al primo Ottocento, Firenze, Alinea, 2008.
- SETTE, Maria Piera, Il restauro in architettura, Torino, Utet, 2001
Programmazione del corso
* | Argomenti | Riferimenti testi | |
---|---|---|---|
1 | * | 1. Il concetto del restauro | 1 |
2 | * | 2. Il restauro prima del restauro. Atteggiamenti e modalità di intervento sulle preesistenze in età antica e moderna | 3 |
3 | * | 3. Il secondo Settecento ed il Neoclassicismo | 1, 3, 4 |
4 | * | 4. Il restauro modernamente inteso. Dalla codificazione della disciplina alla diffusione europea | 1, 2, 4 |
5 | * | 5. Le posizioni conservative e le peculiarità del mondo inglese | 1, 4 |
6 | * | 6. Il restauro stilistico in Italia e la sua “variante oggettiva” nel restauro storico | 1, 4 |
7 | 7. Le elaborazioni della scuola italiana. La “teoria intermedia” e le posizioni del filologismo | 1, 2, 4 | |
8 | * | 8. La cultura mittel-europea della conservazione | 2, 4 |
9 | * | 9. Il dopoguerra ed il secondo Novecento. La crisi del filologismo ed il restauro critico | 1, 4 |
10 | * | 10 Le articolazioni del dibattito contemporaneo | 1, 4 |
N.B. La conoscenza degli argomenti contrassegnati con l'asterisco è condizione necessaria ma non sufficiente per il superamento dell'esame. Rispondere in maniera sufficiente o anche più che sufficiente alle domande su tali argomenti non assicura, pertanto, il superamento dell'esame.
Verifica dell'apprendimento
Modalità di verifica dell'apprendimento
L’esame consiste in un colloquio, volto ad accertare la conoscenza degli argomenti trattati, integrata dallo studio dei testi antologici previsti nel programma del corso. Indicazioni bibliografiche di approfondimento, a complemento degli argomenti trattati, saranno fornite nel corso delle lezioni.